Scopriamo gli insetti – Le Ali

Da questo mese, accompagnati dall’entomologo Lorenzo Tagliaferri, inizieremo una nuova rubrica alla scoperta dell’anatomia degli insetti

Cominciamo con una domanda: tutti gli insetti volano?

La risposta, cioè no, non è così immediata in quanto vi sono casi in cui il volo non fa parte delle abitudini o gli organi deputati a questa funzione hanno subito una riduzione drastica di dimensioni oppure non si aprono. Partiamo però facendo una distinzione netta nella Classe Insecta che porta, ancor prima di Ordini (e poi Famiglie, Generi e Specie), a due Sottoclassi

Pesciolino d’argento
Lepisma saccharina

Insetti senz'ali

La Sottoclasse Apterygota, è quella che comprende tutti quegli insetti in cui le ali sono assenti. Ad ora questa Sottoclasse comprende solo l’Ordine dei Thysanura, a cui appartiene ad esempio il molto comune pesciolino d’argento, che vive nelle case nutrendosi di zuccheri che trova nella polvere e nelle colle usate per i libri (tant’è che spesso in questi ultimi si trova, specie se vecchi), ma che può anche rimanere a lungo senza mangiare.

Insetti con ali

L’opposto avviene invece per la Sottoclasse Pterygota, a cui appartengono tutti gli altri insetti che sono provvisti di ali, con qualche eccezione dovuta a vari motivi.

Proprio perché così ricca in contenuto questa Sottoclasse viene poi divisa in due Coorti.

La prima Coorte, quella degli Exopterygota, contiene tutti quegli insetti in cui la metamorfosi è incompleta (detti primitivi) e in cui la formazione progressiva delle ali avviene a partire da abbozzi esterni presenti nei vari stadi giovanili.

La seconda, invece, quella degli Endopterygota, contiene le specie a metamorfosi completa in cui gli abbozzi alari sono interni e la formazione delle ali avviene durante la fase di pupa.

La Coorte degli Exopterygota, inoltre, si divide poi in due Subcoorti. La prima delle due, detta Palaeoptera, contiene Ordini più arcaici ossia Odonata ed Ephemeroptera (in sostanza quelli contenenti libellule, damigelle ed effimere) e la seconda (Neoptera) comprende vari Ordini tra cui i Mantoidea (mantidi), Orthoptera (grilli e cavallette) e Phasmatodea (insetti stecco e foglia), ma anche Hemiptera (che comprende le comuni cimici). 

Diverso è il caso degli Endopterygota in cui le specie (più evolute) sono divise direttamente in Sezioni riunite in un Superordine (Oligoneoptera) e contenenti Ordini vari tra cui Lepidoptera, Coleoptera, Diptera e Hymenoptera.

Le ali, di cui ora parleremo, sono strutturate diversamente non solo in base all’Ordine di appartenenza, ma anche e soprattutto in base alla funzione che assolvono.

Ali per volare

Partiamo con le ali che svolgono la funzione propria del volo ossia quelle dette ‘’membranose’’. Queste sono ovviamente presenti in tutti gli insetti volanti e, grazie alla nervatura che le percorre, possono essere ripiegate o estese quando necessario. 

Queste a volte sono, come nel caso dei lepidotteri, ricoperte da una serie di squame che, dando vita a disegni talvolta spettacolari permettono anche la identificazione delle specie. 

Ali come timoni

Come prima abbiamo detto ci sono poi le ali che svolgono funzioni diverse dal volo

Tra queste troviamo i bilanceri i quali, bilanciando appunto il peso dell’insetto, permettono di migliorare estremamente il volo soprattutto quando si tratta di virate rapide e su angoli stretti, migliorando notevolmente anche le capacità di sfuggire ai predatori (i ditteri ne sono l’esempio).

Il dittero Volucella zonaria e timoniere

Elitre del coleottero
 Calosoma sicophanta

Le elitre: ali che proteggono

Di seguito troviamo le elitre, tipiche dei coleotteri e con funzione di protezione, le quali talvolta sono saldate e quindi, non aprendosi, non permettono alle ali posteriori di estendersi per permettere il volo.

La resistenza e durezza di queste ali è dovuta alla presenza di sostanze dette sclerificanti le quali forniscono una consistenza ‘’ossea’’ a queste e permettono loro di proteggere non solo le ali posteriori ma anche l’addome

Elitra di Calosoma sicophanta

Emielitre di una cimice verde
(Nezara viridula)

Emielitre e tegmine

Ultime ma non per importanza troviamo le ali diffuse negli ortotteri e nei rincoti, ossia le emielitre e le tegmine

Le prime hanno solo una porzione sclerificata nei pressi della loro articolazione con il corpo, mentre le seconde, come nel caso delle elitre, hanno una sclerificazione diffusa ma la minor concentrazione delle sostanze sclerificanti non ne garantisce la stessa efficacia.

 

Emielitra di una cimice verde (Nezara viridula)

Le tegmine sono importanti non solo nella difesa parziale dell’addome e nel volo ma sono utili anche per il canto. Infatti il frinire degli ortotteri deriva dal un’azione di sfregamento delle nervature delle tegmine o delle tegmine con le spine presenti sulle zampe posteriori.

Il canto del grillo campestre (Gryllus campestris) prodotto dallo sfregamento delle tegmine

Le ali però sono utili non solo agli insetti stessi ma anche agli entomologi. Chi si occupa anche solo per passione di Ordini con molte specie come i ditteri e gli imenotteri infatti potrebbe dire che procedere nella loro identificazione senza guardare le ali spesso potrebbe essere paragonabile a provare ad asciugare il mare con un cucchiaio. 

Per fortuna però le nervature vengono in aiuto, tant’è che vari pionieri della entomologia si sono occupati di redigere delle tavole di nomenclatura per le nervature presenti (ultima immagine con la nomenclatura per le ali dei ditteri nel sistema Comstock-Needham), in modo che esse possano essere sfruttate per evitare dubbi che altrimenti richiederebbero la sezionatura degli esemplari e quindi anche la perdita di campioni.

Nomenclatura per le ali dei ditteri nel sistema Comstock-Needham

Autori dell'articolo

Testi di

LORENZO TAGLIAFERRI Studente Magistrale in Scienze e Tecnologie dei Sistemi Forestali a Firenze. Appassionato di fauna (specialmente entomofauna) e divulgazione scientifica con particolare interesse per le specie di ambienti forestali e montani. In attivo una pubblicazione riguardante un indice multiparametrico di biodiversità potenziale e neo-collaboratore de “Il Tarassaco ODV”

Illustrazioni di

Sara Michieli

SARA MICHIELI Laureata all’Accademia di Belle Arti di Venezia in Pittura, si occupa di illustrazione per l’infanzia e grafica dal 2010. Ha lavorato per: Rizzoli Education, Edizioni Erickson, Giunti Scuola, Pearson Italia, Barilla, Danone e altri.
Appassionata di natura, in particolare insetti e piante spontanee, una passione che cerca di veicolare con le proprie illustrazioni