Il Progetto Centoboschi

Tutelare la vita e conservare la memoria

Nel 2021 la nostra associazione ha avviato il Progetto Centoboschi, piantando più di 5.000 alberi e arbusti nell’arco di pochi anni, sia su terreni pubblici che privati. Progetti che abbiamo realizzato con il coinvolgimento di enti locali, centinaia di liberi cittadini e svariate associazioni che di volta in volta si sono aggregate con l’obiettivo di recuperare scorci di paesaggio abbandonato, o comunque trascurato, e riqualificato luoghi che richiamano la memoria del nostro territorio. 

L’obiettivo di Centoboschi è Costruire Oasi di Biodiversità ricercando forme e metodi per trasformare asettiche porzioni di terreno sfinite all’agricoltura intensiva in spaccati di natura e paesaggio. Gli alberi sono ovviamente il primo passo per una rinaturalizzazione. Centoboschi si muove su tre direttrici: BIODIVERSITÀ, PAESAGGIO, MEMORIA

Foglia di Platano

Con Centoboschi abbiamo realizzato impianti boschivi avvalendoci di esperti forestali nel rispetto quindi delle normative vigenti e degli habitat, la messa a dimora valutata quindi caso per caso preferendo essenze della flora autoctona.  Nella nostra attività non sono contemplati in alcun modo gli inserimenti in natura di specie alloctone e aliene agli ecosistemi. 

Su quali basi si può misurare il valore di un albero?

Sul legno prodotto? Su quanto ci offre spontaneamente: frutti, ossigeno, raffrescamento, bellezza, humus? O piuttosto sull’impatto migliorativo alla nostra salute?

Dove gli altri vedono solo legno morto noi vediamo ricchezza. La ricchezza è data dal valore olistico di un ecosistema che non corrisponde alla mera sommatoria dei singoli elementi in esso contenuti ma al valore d’insieme, fatto di interazioni, di microscopici processi, in una parola: la VITA.

Preso in maniera estemporanea un albero abbattuto è solo legno di scarto, all’interno di un bosco diviene dimora di uccelli, insetti e funghi

Ogni albero è la pennellata di un dipinto più grande. Il bosco, organismo vivo ed in divenire, finirà per raccontare e recuperare la storia di quel territorio, in una sorta di ricerca antropologica. Rigenerazione ecologica ma anche culturaleLe radici degli alberi raccolgono le origini di quel luogo, le foglie ne portano alla luce la storia, le leggende, i miti e le particolarità: affinché la natura sia tutelata e la memoria non vada perduta.

Per una rigenerazione delle comunità

In un prossimo futuro le iniziative economiche dovranno essere regolate sulla base di un bilancio energetico non inquinante, le esternalità negative prodotte dalle attività umane compensate con misure green. La filosofia emergente che sottende questi processi è quella delle città verdi e della Responsabilità sociale d’impresa.

Ambienti che garantiscono un benessere reale ai cittadini. Lavorare per rendere verde una città significa investire nel benessere quindi nel sociale: tutelare la salute dei propri cittadini ma anche concedere benefici di natura economica, mitigare l’impatto ecologico delle attività economiche attività sui territori dove insistono. Una recente ricerca ha dimostrato come un investimento globale di soli 100 milioni di dollari in nuovi impianti di alberi potrebbe potenzialmente fornire ad un numero pari a 68 milioni di persone una riduzione significativa dei livelli di particolato atmosferico, contribuendo anche a una riduzione di 1 grado C della temperatura dell’aria per 77 milioni di persone. Inoltre, “un equivalente di investimento in alberi di 4 dollari a persona potrebbe salvare dalle 11.000 alle 36.000 vite ogni anno e ridurre gli effetti nocivi sulla salute umana di decine di milioni di persone“.

Riferimenti culturali a cui ci ispiriamo

Obiettivi del millennio

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Specificatamente ci lasciamo ispirare dagli obiettivi (7, 9, 11, 12, 13, 14, 15) aventi ad oggetto la salvaguardia sostenibile dell'ambiente.

Rete Natura 2000

È il principale strumento della politica dell'UE per la conservazione della biodiversità. Si tratta di una rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell'Unione, istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE "Habitat" per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario.

Documenti ISPRA

Al costante di lavoro e ricerca dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ente pubblico di ricerca istituito con la legge 133/2008 di conversione, con modificazioni, del Decreto Legge 25 giugno 2008, n. 112.