Il Bosco della “Fanciulla dal grano d’oro”

Monitoraggio

Stato avanzamento del bosco
15%
Biodiversità
8%
Compensazione di CO2
8%
Relazioni sociali
6%

La Storia del Bosco

Questo bosco sorge a San Martino di Venezze, Comune veneto della provincia di Rovigo di quasi 4000 anime. Le piante da noi utilizzate hanno trovato dimora sul paleoalveo di un vecchio canale denominato Pestrina. Un canale che quasi metaforicamente appare e scompare nella storia del Polesine, citato per la prima volta da Plinio il Vecchio libro III della sua Naturalis historia e che di fatto costituiva un ramo del Po di epoca protostorica allorquando il Po scaricava le sue acque su una linea di costa molto più settentrionale ed arretrata rispetto all’attuale. La Pestrina attraversava Rovigo, Sarzano, Mardimago, San Martino di Venezze, Anguillara Veneta, Agna, Monsole e infine attraversava la laguna di Chioggia fino a sfociare presso l’attuale Pellestrina.

Sul dosso di questo scolo, scorre oggi la provinciale Rovigo-Anguillara, ad un livello più alto rispetto al piano campagna, tanto da essere individuato come “strada alta”, ossia quella strada sulla quale in passato veniva tirata la fune per il transito di battelli contro corrente. A san Martino il dosso della Pestrina collegava le frazioni Saline a Penisola da cui il toponimo delle attuali località: la prima, località antica dove nel tardo medioevo era sorto un deposito di sale proveniente da Venezia via Adige per servire il mercato polesano. Testimone di importanti avvenimenti data la presenza del passo sull’Adige e del Castello, la seconda.

La storia di San Martino è un po’ la storia del Polesine, con barlumi di civiltà etrusca e romana. La sua terra è terra di palude con corsi d’acqua che ciclicamente esondavano dei loro alvei accaparrandosi nuovi spazi. La ricostruzione idrografica dei corsi polesani ha generato non pochi grattacapi per gli studiosi del settore ed è stata agevolata soltanto di recente dai moderni mezzi di ricerca sul territorio e satellitari.  Una storia, quindi, di aggressioni alluvionali che cento e più volte hanno messo a dura prova lo sforzo generoso delle popolazioni, le quali sempre faticosamente, hanno resistito, nutrendosi di caccia e pesca e vivendo miseramente in capanne di paglia lungo i corsi d’acqua che fiancheggiavano l’Adige.  

A pochi passi dal Bosco sorge il podere Reato, dove nel settembre del 2006 è avvenuta una scoperta archeologica che ha contribuito a scrivere (ed in parte a riscrivere) la storia nel paleoalveo del Po. 

Nota era già allora l’esistenza di insediamenti risalenti ad un’epoca successiva tanto che nella zona in questione furono ritrovati reperti di una villa romana; gli scavi misero in evidenza livelli archeologici protostorici sotto al terreno arativo. Consentendo il rinvenimento di frammenti e parti di suppellettili databili dal IX al VI secolo avanti Cristo a riprova di una continuità di insediamenti lungo il ramo del Po che attraversava allora il sito dove sorge oggi Rovigo. Oltre alla novità clamorosa di tre cocci risalenti all’età del Ferro, la sorpresa più grande fu la scoperta di una sepoltura funebre, con uno scheletro pressoché intatto, appartenente a una giovane donna, il cui corredo funebre consisteva in una collana di perline di pasta vitrea con un “grano” d’oro, chiamata dagli archeologi la “Fanciulla di Saline“. 

Tale scoperta costituì il primo ritrovamento in Polesine di materiali del VII-VI secolo avanti Cristo non etruschi, che potrebbero fare finalmente luce sullo sviluppo nell’area dei primi veneti antichi”.

Alla memoria della fanciulla delle Saline dedichiamo questo bosco, il nostro primo intervento.


Fonti:

  • A. Volpe, San Martino di Venezze. Tra cronaca e storia. Tipografia Suman, Conselve 2008;
  • E. Gualdi, Resti scheletrici umani provenienti da Saline (S. Martino di Venezze, Rovigo). Relazione antropologica. Università degli Studi di Ferrara, Dipartimento di Biologia ed Evoluzione. 2006;
  • R. Peretto, S. Bedetti (a cura di), Trasparenze di paesaggi. Atlante aereofotografico del Polesine. Tipografia Arte Stampa – Urbana (Pd), 2003.

Auspichiamo di procedere con un ampliamento del bosco triplicando il numero di alberi da mettere a dimora nella porzione di terreno a nord attualmente destinato a seminativo; daremo così vita ad un polmone verde di circa 13.000 mq a due passi dal centro urbano.

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Ottobre 2024

2020 – 2021

Scheda

Località

San Martino di Venezze (RO)

Inizio

19 dicembre 2020

Superficie

3500 mq  su proprietà privata

Partecipanti

15

Arnia

0

Casetta per insetti

0

Casetta per pipistrelli

0

Casetta per uccelli

0

Specie arboree

Acero campestre (Acer campestre)
Bagolaro (Celtis australis)
Biancospino (Crataegus monogyna)
Cerro (Quercus cerris)
Cipresso (Cupressus sempervirens)
Faggio (Fagus)
Farnia (Quercus robur)
Frassino Maggiore (Fraxinus excelsior)
Frassino Ossifillo (Fraxinus angustifolia)
Leccio (Quercus ilex)
Ligustro (Ligustrum)
Nocciolo (Corylus avellana)
Ontano (Alnus)
Platano (Platanus)
Sambuco (Sambucus nigra)
Tiglio (Tilia cordata)