Delusione e sfiducia. Una comunità tradita

Senza tanti giri di parole quanto è accaduto a Bagnoli di Sopra (PD) è una vera strage ambientale e al contempo uno sfregio alle persone di buona volontà. La follia di un pomeriggio desertifica le buone intenzioni di molti.

Scriviamo queste righe, con profondo sgomento a tutela della onorabilità del lavoro della nostra Associazione e a precisazione di alcune affermazioni comparse sulla stampa non propriamente corrette. Sì perché quello che è andato distrutto in un pomeriggio di ordinaria follia non è solo un impianto esemplare di bosco di pianura di cui il Comune di Bagnoli di Sopra disponeva con invidia di tanti soggetti del settore, ma è anche vilipendio ad un lavoro di squadra, nato e cresciuto con sacrifici durati mesi e mesi e donato alla Comunità di Bagnoli. È necessario dire come tutte le nostre attività sono assolutamente volontarie: non abbiamo ricavato alcun profitto dalla realizzazione di questo impianto.

Ciò che a noi interessa non è la gloria del momento ma il mantenere fede ai nostri obiettivi. Perciò per il tramite della Fondazione Yves Rocher avevamo recuperato 1600 alberi (materiale vivaistico di un anno con maggior possibilità di attecchimento) completi di tutti gli accessori e donati al Comune di Bagnoli per un valore economico di almeno 10.000 Euro. Abbiamo speso ore e ore per progettare l’impianto, coordinare le operazioni propedeutiche, recuperato il materiale, suddividerlo e materialmente piantarlo nel corso di due iniziative a febbraio 2023 frequentate da tantissime persone e coinvolgendo i volontari di tantissime altre associazioni (WWF, Lipu, Lions Club, Plastic free, Retake, Wigwam, Slow food, Auser, Kaleidoscopio, Pro loco, ecc). Alle iniziative furono presenti tanti sindaci dei vari comuni limitrofi e a benedire il sacerdote. In cambio non abbiamo chiesto nulla se non un po’ di attenzione nel progetto. Il nostro guadagno stava nell’avere visto i bambini piantare con gioia quegli alberi con la speranza che entrambi mettessero radici. ( Qui la pagina del bosco > )

Non corrisponde al vero che le piante fossero sofferenti o peggio morte. Ciclicamente si compivano sopralluoghi per verificare lo stato di attecchimento delle stesse e godevano tutte di ottima salute grazie alle piogge cadute nel periodo piovoso occorso l’anno scorso subito dopo la messa a dimora. Lo dimostra la vigoria delle poche oggi sopravvissute. Inoltre il quadrotto pacciamante in fibra di cocco di cui tutte disponevano alla base manteneva l’umidità alla base favorendone il benessere. 

Data la composizione del prato ormai divenuto stabile (medica, salvia selvatica, con non prevalente comparsa di sorghetta e altre infestanti), la condizione isolata del luogo già oggetto di insediamento di uccelli quali regoli e rigogoli, l’Amministrazione comunale precedente aveva deciso di limitare al minimo gli sfalci tra le fila così da risparmiare ed evitare il rischio di taglio accidentale, inoltre questo manto erboso preservava l’umidità del terreno utile al loro accrescimento. Pertanto proprio non ci spieghiamo perché improvvisamente si è provveduto a effettuare questo taglio indiscriminato che ha devastato quasi completamente il lavoro fatto. Lo scempio non ha riguardato una piccola porzione ma tutta l’area! 

Ciascuna pianta era segnalata da una cannuccia di bambù e risulta poco credibile non aver visto dopo qualche metro la presenza del materiale diverso dall’erba che avrebbe dovuto spingere l’operatore a fermarsi.

La bellezza del bosco in divenire era peraltro stata recentemente attestata da due iniziative. La prima a maggio scorso con la ricerca di erbe spontanee voluta e organizzata dalla Amministrazione comunale con l’ausilio del professor Antonio Mazzetti. La seconda il mese successivo giugno 2024 ove nel corso dei festeggiamenti del quarantennale della Coop Agricola “El Tamiso” si era organizzato un sopralluogo alla base. Le foto degli eventi, oltre all’entusiasmo dei partecipanti, dimostrano come le piante fossero esistenti e ben visibili.

Il dispiacere e lo sconforto sono enormi. Ci sentiamo traditi.

Non è nostra intenzione trovare colpevoli ma mantenere fede agli impegni presi. L’Amministrazione ha stipulato un accordo con cui si impegnava alla corretta gestione dell’impianto e alla eventuale sostituzione delle fallanze se questa avessero superato più del 10%. Abbiamo già concordato con la stessa un incontro nei prossimi giorni per vedere di trovare soluzione all’accaduto. Il bosco deve essere rifatto! Lo si deve alle tante e ai tanti che hanno creduto ai nostri progetti, a quei bambini che con fiducia del futuro hanno inciso il loro nome sugli alberi crescenti, alla comunità tutta.