Quando si parla di erbe di campo vengono alla mente i prati, i fossati e la ricca vegetazione spontanea e si pensa anche ad un cibo non creato dall’uomo ma offerto dalla natura.
Andar per erbe di campo ci permette di fare lunghe passeggiate trascorrendo alcune ore a stretto contatto con la natura e si impara ad osservare l’ambiente che ci circonda sempre mutevole con lo scorrere delle stagioni. Le erbe spontanee, usate in cucina o nella preparazione di tisane, offrono ottime opportunità per imparare a riconoscere autonomamente i frutti della natura e di beneficiare delle proprietà che questi ci possono offrire.
Dalla presentazione del Libro “Andare per erbe nel polesine e nel Delta del PO”
Ci ha introdotto all’interessante argomento il professore Fabrizio Barbieri che ci ha raccontato, durante la nostra passeggiata immersi nella natura, aneddoti e curiosità legate a varie piante, ai loro nomi nella cultura popolare e alla loro storia, insegnandoci a riconoscerle.
A “caccia” di erbe spontanee
Achillea, Bardana, Borsa di Pastore, Farinello, Grespino, Lamio Porporino, Luppolo, Malva, Ortica, Silene, Carota selvatica, Papavero, Caglio sono solo alcune delle specie che ci ha mostrato in loco la nostra guida. Inoltre ha sottolineato l’importanza di fare molta attenzione alle caratteristiche peculiari delle erbe, dato che non ci si può improvvisare cercatori e alcune di esse possono essere velenose (ad es. Fitolacca o l’Euphorbia) o comunque farci star male.
In seguito alla passeggiata abbiamo potuto condividere, diverse preparazioni a tema erbe spontanee, alcune preparate al momento altre fornite da produttori locali: la pasta di orzo con le ortiche e i carletti di Azienda Agricola Milan Orlando, la focaccia con le rosole del Antico Forno a Legna, la torta salata e la farinata con le erbette di Sapori di Capolavia, i biscotti del panificio La Mesa Gastronomia e i formaggi del Caseificio Morandi!
Inoltre ringraziamo tutti i volontari presenti e la Proloco San Martino di Venezze!
Ancora una volta, sottolineiamo l’importanza di questo tipo di iniziative non solo come mezzo per diffondere cultura e rispetto ambientale tramite la conoscenza di ciò che ci circonda e per cercare di avvicinarci a ritmi lenti e sostenibili ma anche per ricollegarci alle tradizioni, alla cultura popolare e alla storia dei luoghi in cui viviamo.